GEA CASOLARO ARBOR VITAE. GIÙ LE ARMI DALLE MANI

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Oggi, al Museo delle Reali Ferriere Borboniche di Mongiana (Vv) si  è tenuta l’inaugurazione dell’intervento di Gea Casolaro dal titolo Arbor vitae. Giù le armi dalle mani, alla presenza della stessa artista, dell’Assessore regionale alla cultura Maria Francesca Corigliano, del Presidente dell’ABA Giuseppe Carmine Soriero, del ViceDirettore dell’ABA Letizia Paonessa, della curatrice del progetto Simona Caramia, del Direttore del Parco delle Serre Giuseppe Pellegrino, del direttore del museo Danilo Franco, del sindaco della città Francesco Angilletta.
La giornata è stata anche l’occasione proficua per visitare, oltre al prestigioso sito museale, il Parco delle Serre e per presentare le attività sinergiche che partiranno a breve in virtù dell’accordo di valorizzazione stipulato tra Accademia e Parco.

Raffinata artista concettuale, Gea Casolaro indaga – attraverso la fotografia, il video e la scrittura – le immagini, l’attualità, la società, la memoria, la storia: la sua ricerca mira ad attivare lo sguardo, per ampliare la capacità di analisi e di conoscenza della realtà; uno sguardo arricchito dalla relazione con gli altri e dal punto di vista altrui.

L’opera di Casolaro, realizzata per Ceilings, sarà collocata nella corte interna del Museo: un cannone da montagna, come quelli prodotti un tempo nella Reale Ferriera Borbonica di Mongiana, pensato per modificarsi nel tempo. Grazie all’intervento degli agenti atmosferici il cannone, realizzato con canne e argilla, si decomporrà, nutrendo con i suoi elementi l’aiuola sottostante, dove sarà stata precedentemente predisposta una piccola pianta di Thuja Plicata, detta anche Arbor vitae, scelta dall’artista proprio per il suo nome altamente simbolico, nonché per la sua longevità. Ma anche, secondo una seconda lettura, a decomporsi sarà l’immagine – della guerra – , a favore di una maggiore attenzione all’ambiente. Difatti Arbor vitae invita allo sviluppo della cultura ecologista in contrapposizione alla cultura delle armi.
La realizzazione dell’opera è il frutto di uno significativo lavoro laboratoriale, condotto da aprile con un gruppo di talentuosi allievi dell’Accademia: Tania Bellini, Ilenia Pasqua, Bruno Schiafone, con la supervisione dell’artista, della curatrice e di Francesco Cimino (docente di Tecniche di Fonderia); altro intervento prezioso è il contributo di Giuseppe Calderone (docente di Grafica d’arte) che ha realizzato in serigrafia il titolo-slogan dell’opera.

L’intervento di Gea Casolaro sarà documentato da uno dei Contrappunti visivi, ovvero la sezione di audiovisivi di Ceilings per la regia di Giovanni Carpanzano. Sarà realizzato un making of sull’opera specifica e sulla poetica dell’artista, che sarà fruibile da luglio presso il Museo.

Ceilings è stato cofinanziato per il secondo anno consecutivo dalla Regione Calabria, vanta un accordo di valorizzazione con il Polo Museale della Calabria, nonché numerosi partner istituzionali e di settore. Ogni artista è stato invitato dalla curatrice Simona Caramia a confrontarsi con il territorio, con lo spazio museale e con la sua collezione permanente, per realizzare interventi site-specific che si integrino con l’identità del luogo, enfatizzandone il genius loci. Tali interventi artistici, lungi dall’essere una sterile operazione decorativa, rappresenteranno – e dovranno rappresentare nel lungo termine – la specificità della “rete dei musei”, per costituire quell’itinerario turistico del contemporaneo, tutto da scoprire, disseminato tra il patrimonio culturale della Regione.

 

Foto di Maurizio Lucchini

foto di Alesssia Minniti

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